PRIMUM NON NOCERE: 

MEDICINA FUNZIONALE di REGOLAZIONE

 

 

 

La Medicina Funzionale di Regolazione (M.F.R.) è quella disciplina che focalizza la propria attenzione sui disturbi funzionali manifestati dalla persona, andando a ricercare la causa prima di questo disturbo.  Favorisce, sostiene ed attiva il processo di autoguargione nell’organismo. E’ quella branca della medicina che basa il proprio metodo sulla fisiologia. E’ cioè quell’intervento atto a sostenere, ripristinare le capacità di guarigione proprie della persona, rispettandone l’equilibrio. Individuando ed eliminando tutti i fattori che ostacolano il buon esito della terapia e quindi della cura. Rimuovendo cioè i campi di disturbo (stati d’intossicazione, presenza eccessiva di metalli pesanti, inquinanti di varia natura, alimenti intolleranti o che creano allergie, cicatrici, disagi emotivi, …) si può riacquistare la capacità di guarire.

 

E’ una metodica che mette in relazione i punti di forza e di debolezza della persona, ponendo l’attenzione su questi ultimi al fine di cercare di ottenerne il miglioramento.  Attraverso la Medicina Funzionale di Regolazione si riarmonizza il sistema in modo che lo stesso dia il meglio di sé, senza entrare indistresse al deragliamento del sistema stesso.

 

E’ una medicina a misura d’uomo, personalizzata e “cucita” sul soggetto in esame. E’ una modalità che aiuta a migliorare se stesso partendo dai propri talenti. E’ come se si slatentizzasse la capacità del sistema uomo, in maniera fisiologica.

 

La M.F.R. modernizza i concetti della risposta allo stress di Cannon W. E. (intorno agli anni 20 del secolo scorso) e i concetti della sindrome generale di adattamento di Selye, alla luce degli ultimi studi della PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia). Storicamente agli inizi degli anni cinquanta, Cannon e Selye sono le due figure a cui si deve il termine di stress. Cannon considerò l’importanza dell’attivazione del sistema nervoso autonomo in risposta ad un evento stressogeno, quindi lo stress veniva definito in base agli stimoli necessari per ottenere queste risposte fisiologiche. Selye invece fu il primo a far partecipare alla definizione di stress il sistema endocrino. Inoltre secondo questo studioso, le manifestazioni si verificano in maniera aspecifica, in seguito a qualsiasi tipo di stimolo ed indipendentemente dal tipo di stimolo.

 

La M.F.R. è quindi un ponte fra medicina accademica e medicina non convenzionale, si può dire che è una medicina integrata, infatti è suo compito comprendere il senso biologico dei meccanismi di regolazione del soggetto vivente (sistema nervoso autonomo, sistema metabolico e regolazione cerebrale). La M.F.R. oltre ad avere un approccio differente al paziente, perché valutato come individualità biochimica, pone attenzione sulla matrice extracellulare, quel sistema che si occupa del nutrimento delle cellule e della rimozione dei prodotti di scarto.

 

La maggior parte dei medici funzionalisti italiani fa riferimento alla scuola tedesca, ricca di materiale scientifiche sul versante bioenergetico, omeopatico e omotossicologico. Per la medicina convenzionale italiana, quella della mutua e degli ospedali per capirci, il termine “funzionale” il più delle volte non è conosciuto o confuso con le metodiche riabilitative del sistema osteo-mio-articolare o, per coloro che si sono documentati un po’ di più,  è collegato esclusivamente a malattie senza sintomi, psicosomatiche o addirittura immaginarie.

 

Lo studio funzionale del sistema neuro-endocrino, del sistema immunitario e di quello nervoso autonomo, è nient’altro che la comprensione dei mediatori dell’adattamento alla quotidianità della vita. Questo permetterà al medico di fornire strumenti di osservazione e di ragionamento innovativi in grado di valutare gli effetti cumulativi degli stressor e le capacità da parte del sistema di rispondere alle richieste poste.

 

La M.F.R. integra le metodologie diagnostiche convenzionali con sistemi di biorisonanza che analizzano la fisiologia energetica del soggetto. Con questi sistemi si riuscirà a cogliere i cambiamenti fisiologici che intercorrono fra disturbi pre-clinici e stressor e lo svilupparsi della patologia conclamata. Il supporto di strumentazione di biorisonanza, agevolerà sia il lavoro di anamnesi che quello di terapia, velocizzando il sistema di sblocco di tutta una serie di interferenze a cui l’organismo potrebbe essere sottoposto, dal semplice stato di intossicazione a quello legato a campi di disturbo alimentare, emozionale, ….

 

Attraverso la M.F.R si ha la rivisitazione della semeiotica e la valutazione dei primi segnali disfunzionali, in modo da poter intervenire prima che il sistema si cronicizzi su una condotta non consona.

 

La M.F.R. offre la possibilità di avere un approccio in grado di spiegare la/e causa/e su un problema di salute, senza porre attenzione ed impostare una terapia solo sul sintomo.

 

La M. F. R., come è stato già detto è supportata da strumentazioni (Check, Audiocolor, Matrix, EmWave, Select), attraverso cui porre diagnosi e terapia utilizzando le leggi della biorisonanza.

 

Questa modalità terapeutica, negli ultimi anni ha trovato una collocazione importante all'interno di molte squadre sportive (Milan calcio, Novara calcio, Lega Nazionale Pallavolo serie B, Federazione Italiana Fitness, Aironi Italian Rugby, Grande Milan Rugby, Natural Bodybuilding, Fitness Italy, …)

 

Personalmente questo tipo di approccio al paziente ha cambiato in me, anni fa, la qualità del lavoro e il servizio offerto al paziente. Mi ha dato la possibilità di integrare le varie conoscenze di cui dispongo e di poter utilizzare i vari presidi terapeutici quali supporto nutrizionale, l’omeopatia, la fitoterapia, …. in modo da essere orchestrati da un filo comune che li tiene uniti e cioè la M.F.R. Si comprendono molto di più nel paziente le dinamiche fisiologiche che in quel momento non sono sufficientemente efficienti e si imposta una terapia personalizzata andando a risolvere la causa che sostiene il problema.

E’ sicuramente una modalità terapeutica che pone l’attenzione sul paziente, sulla propria individualità fisiologica, biochimica, emotiva, …