INTRODUZIONE ALL'AGOPRESSIONE

 

Introduzione


L'agopressione o digitopressione è l'agopuntura praticata senza l'ausilio di aghi. Queste due tecniche presentano infatti molti punti in comune: i principi fondamentali sono gli stessi, stesse sono le modalità di funzionamento e stessi i cosiddetti punti di intervento. La differenza sostanziale fra le due risiede negli strumenti con cui si opera: mentre la più conosciuta agopuntura sfrutta l'ausilio di aghi, l'agopressione è caratterizzata dall'assenza di utilizzo di strumenti meccanici invasivi, servendosi invece soltanto dei polpastrelli dell'operatore. In pratica si agisce sui punti di agopuntura semplicemente con la pressione delle dita, attuando una sorta di micromassaggio che, se praticato nel modo corretto, determina un effetto equivalente a quello suscitato dall'inserzione d'ago. Questo modo di operare non lo rende comunque meno efficace dell'agopuntura stessa. 


 Breve storia

Le origini della digitopressione si perdono nella notte dei tempi. Le prime testimonianze documentabili dell'uso delle mani per alleviare il dolore possono essere fatte risalire ad alcuni testi risalenti al sesto secolo a.C. Si è certi però che già molto tempo prima i guaritori cinesi facessero uso di questa pratica. Ad essi viene infatti attribuita la scoperta dell'esistenza di "correnti energetiche" sulla superficie corporea, oggi note come canali energetici o, più comunemente, meridiani. Lungo queste linee ideali sono disseminati punti energetici, i punti di agopuntura che, opportunamente stimolati, permettono di ristabilire nell'organismo una situazione di omeostasi, di equilibrio. Forti di queste conoscenze, molti medici cinesi elaborarono terapie innovative nel periodo dell'Antico Impero (220 a.C. - 320 d.C. circa). Per molti secoli, a causa della chiusura culturale della Cina, queste tecniche rimasero appannaggio esclusivo di quel popolo finché, verso la fine del V secolo, la medicina cinese varcò i confini del Giappone dove subì una trasformazione radicale, dando origine a quella tecnica digitale che attualmente è conosciuta con il nome di Shiatsu. La prima opera di rilievo dei tempi moderni risale al 1610, quando venne pubblicato il ponderoso "Saggio sull'agopuntura e la moxibustione" utilizzato ancora al giorno d'oggi.

Lo sviluppo della medicina e della conoscenza medica in generale apportarono nuova linfa e nuove basi scientifiche alla tecnica dell'agopressione. Purtroppo l'approccio scientifico ed il rigore sperimentale dell'Occidente ebbero un effetto nefasto sulla tradizione cinese. A contatto con queste realtà, i medici cinesi arrivarono a rinnegare la cultura medica del loro paese a tal punto da venire ufficialmente bandita. Soltanto la guerra riuscì a farla rivalutare: durante la Lunga Marcia dell'Armata Rossa infatti, sia i soldati che la popolazione fecero ricorso e tornarono ad apprezzare l'agopuntura e tutto ciò che faceva parte del loro bagaglio culturale medico.

Nel 1949 venne finalmente ammessa la convivenza della medicina cinese e di quella occidentale.


 Come funziona

Come si è detto, in agopuntura si utilizzano aghi che vengono infissi in una ben specifica zona del tessuto cutaneo e quindi manipolati. In agopressione si utilizza la pressione ed il movimento delle dita, in particolare dei pollici per sollecitare i punti della colonna vertebrale, del capo, del dorso o dei lati degli arti, mentre l'indice, il medio o l'anulare vengono usati per il viso e l'addome. La pressione deve essere esercitata usando il polpastrello, raramente agendo con l'unghia. L'area di contatto fra dito e pelle del soggetto trattato non dovrebbe essere superiore a quella che il dito lascia come impronta digitale sulla carta. Il grado di pressione dipende dai sintomi e dal soggetto, spaziando da una lieve pressione ad una energica azione esercitata con il peso di tutto il corpo. In generale si ricorre ad un movimento circolare del polpastrello sulla pelle per esercitare una pressione differenziata secondo i seguenti criteri: una pressione circolare dolce è di tipo tonificante ed esplica un'azione di rinforzo; una pressione circolare forte, che si può effettuare appoggiandosi sul punto in maniera più decisa massaggiandolo con un movimento circolare rapido, mira ad ottenere un effetto disperdente grazie alla sua funzione di drenaggio, allontanando l'energia che ristagna a quel livello.

Si deve comunque tenere ben presente che la stimolazione di un punto energetico manifesta i propri effetti in una zona o in una funzione non di rado lontana dal punto preso in considerazione, in accordo con la localizzazione sul percorso energetico.

L'approccio terapeutico di fronte ad una situazione patologica si snoda attraverso la stimolazione di diversi punti situati anche su diversi meridiani, che apparentemente non avrebbero nessun nesso con la patologia in questione. Questa tecnica regola il sistema yin-yang, che è la rappresentazione delle due polarità con cui l'energia si manifesta. Questa energia può essere definita in modo duplice, pur mantenendo la propria individualità. Tutto ciò che ci circonda è un esempio di dualità e tutta la realtà può essere quindi rappresentata secondo lo yin-yang (basti pensare ad esempio agli opposti maschio-femmina, sinistra-destra, esterno-interno, …).

Quando si pensa a una delle due cose che formano gli opposti, si tende ad escludere l'altra; in realtà sono presenti entrambi, ma una è più manifesta dell'altra in quel determinato momento. Il sistema yin-yang è proprio l'unità dei due aspetti dell'Energia Ch'i, il cui movimento continuo e perpetuo, che si evolve nel tempo e nello spazio, determina una costante azione che porta ad un continuo equilibrio. L'alternanza dello yin-yang si trova, nella medicina cinese, nella circolazione dell'energia a livello dei meridiani. Il sistema dei meridiani è legato a tutti i visceri del corpo e gioca un ruolo importante nella fisiologia e nella patologia. Questi canali non hanno un substrato anatomico. I punti energetici si trovano disseminati lungo il percorso dei meridiani ed hanno il compito specifico di regolare la circolazione energetica del meridiano e quella degli organi interni. Quando l'organismo umano si allontana dall'omeostasi non riesce più a vivere in equilibrio. Attraverso la sollecitazione dei punti di agopressione si tende a controbilanciare gli effetti dannosi derivati da carenze del sistema yin-yang. Inoltre la sollecitazione dei punti energetici migliora il sistema immunitario in modo dimostrabile tramite gli esami ematochimici. Si ritiene che attraverso la sollecitazione di questi punti venga anche stimolata la liberazione di endorfine. Anche la circolazione sistemica e linfatica ne traggono giovamento, assicurando una migliore nutrizione ed ossigenazione dei tessuti ed un miglior allontanamento dei cataboliti e dei liquidi interstiziali.


A chi è rivolto

L'agopressione si rivolge in modo particolare a tutti coloro che abbiano sintomatologie acute. E' capitato spesso di sedare disturbi anche di una certa entità che non avevano risposto adeguatamente alla terapia farmacologica. Citiamo un caso di vomito persistente per una intera notte che, nonostante una terapia farmacologica adeguata di antiemetici, non aveva avuto alcun miglioramento. Il soggetto, esausto dai continui conati di vomito, è stato poi trattato con l'agopressione. Al notevole sollievo immediato è seguita dopo poche ore la completa remissione dei sintomi. Anche in patologie croniche, poco sensibili ad altre terapie, la digitopressione può essere un valido aiuto per attenuare e poi risolverne definitivamente i problemi.

L'agopressione si dimostra di grande utilità e praticità anche in casi di emergenza, allorquando si è di fronte ad una situazione acuta di sicura non gravità per il soggetto, ma si è sprovvisti degli idonei farmaci. Spesso è capitato di dover far fronte a situazioni di emergenza. Si ricorda un caso verificatosi in un rifugio alpino, dove un escursionista ha avuto un invalidante attacco di vertigine da cervicale che gli impediva di alzarsi dalla branda.

Applicando una giusta pressione su una successione di punti energetici, si è ottenuta una regressione della sintomatologia che, pur non scomparendo del tutto, ha permesso allo sventurato di non avvertire più quella sensazione spiacevole e di poter discendere a valle.

Fu non solo una soddisfazione, ma anche e soprattutto una conferma dell'efficacia dell'agopressione. Il trattamento può essere effettuato una volta al giorno o anche di meno a seconda del quadro sintomatologico che la patologia in questione presenta.

L'agopressione trova anche applicazione nei bambini, nei quali ottiene ottimi risultati. Inoltre trova indicazione nell'eliminazione o nella notevole attenuazione di una qualsiasi sintomatologia dolorosa. E' assai utile in problemi a carico dell'apparato digerente (quali, ad esempio, anoressia, bulimia, colica addominale, colite, difficoltà digestive, nausea, vomito), tegumentario (prurito, psoriasi, eritema solare, …), uro-genitale (cistite, dismenorrea, eiaculazione precoce, frigidità…), respiratorio (afonia, bronchite, epistassi, naso chiuso, sinusite), osteoarticolare (artrosi, cervicalgie, crampi alle gambe, lombalgie, ischialgie, …), del sistema nervoso (convulsioni, vertigini,…), circolatorio (anemia, collasso, ipotensione, ipertensione, …); può risolvere inoltre problemi emotivi (ansia, depressione, insonnia, nervosismo, panico, …) ed estetici (capelli, cellulite, obesità, sovrappeso, rughe, …)

E' buona norma astenersi dall'attuare tecniche di agopressione in donne in stato interessante, in caso di febbre alta, di malattie contagiose, in soggetti con notevoli squilibri psichici, immediatamente dopo i pasti, in presenza di perturbazioni ambientali (temporali, gran vento, …). Per esperienza riteniamo che l'associazione dell'agopressione con tecniche non convenzionali, dia risultati veramente strepitosi, in quanto riesce sia a sanare il limite dell'altra tecnica alternativa sia a rafforzare il messaggio che viene inviato dalla tecnica stessa. Spesso accade che il soggetto giunto all'osservazione con un forte disagio fisico o psichico, abbia ottenuto dei miglioramenti subitanei. Tenuto conto di quanto sopraesposto, ci pare evidente che l'agopressione sia un ottimo complemento sintomatologico e di riequilibrio che troppo spesso viene sottovalutato.


Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista l'Erborista