LE ESSENZE FLOREALI NEL MONDO
Introduzione
Tutte le diverse collezioni di fiori si ispirano ai principi della floriterapia di Bach, scopritore e pioniere di questa straordinaria disciplina.
La letteratura è ricca di riferimenti alla floriterapia: i fiori di Bach provengono dall'Inghilterra e comprendono 38 rimedi ed un rimedio di emergenza, formato da 5 fiori. Le omonime essenze vengono ottenute utilizzando acqua pura di fonte come "serbatoio" per immagazzinare le "vibrazioni energetiche" dei fiori estratte dalla sottile energia dinamizzante del sole. La storia e i principi sono ormai noti e pertanto non saranno oggetto del nostro discorso.
Molto meno conosciuti sono invece i numerosissimi rimedi sorti in seguito, dopo gli anni Settanta, grazie alle scoperte di ricercatori che hanno saputo cogliere le proprietà terapeutiche dei fiori dei loro paesi. Nascono così i fiori californiani, italiani, alaskesi, indiani, francesi, australiani e molti altri e su alcuni di questi focalizzeremo la nostra attenzione.
Queste essenze floreali non agiscono in funzione della composizione chimica del liquido, ma attraverso l'energia vitale dei fiori "intrappolata" nella soluzione acquosa che ne costituisce la base. L'impatto sull'organismo non è diretto a livello biochimico, come invece accade per i farmaci, ma a livello di interferenza di onde energetiche mirate a stimolare un effetto di "self healing" piuttosto che forzare modificazioni chimiche. Ciò non esclude che l'azione delle essenze possa condurre anche ad alterazioni a livello fisiologico, comunque mai forzate, ma scaturite da una evoluzione interiore. I rimedi floreali agiscono in profondità sull'essere delle persone e il loro impiego richiede quindi una attenzione particolare rispetto alla medicina convenzionale e a molti rimedi naturali
L'accuratezza della diagnosi, della prescrizione ed una attenta osservazione continua con eventuale modifica e ottimizzazione dei rimedi somministrati sono alla base di una terapia efficace. Alle essenze floreali scoperte in questi ultimi anni si deve il grande merito di arricchire la gamma dei rimedi di Bach, permettendo agli operatori di intervenire in modo ancora più mirato sulle molteplici sfumature individuali degli stati d'animo negativi. Questi, infatti, presentano una profonda variabilità tra le diverse persone e sono in continua evoluzione per adeguarsi alle incessanti trasformazioni dell'ambiente, della società e della coscienza collettiva e dello spirito del tempo.
Le nuove collezioni nascono quindi per un duplice ordine di motivi: prima di tutto per valorizzare la flora dei paesi del mondo, ispirandosi al concetto che qualche decina di fiori tipici di alcune aree dell'Inghilterra non siano sufficienti ad esaurire l'immensa varietà della flora mondiale; in secondo luogo si prefiggono di affrontare il maggior numero possibile di stati d'animo. Alcune collezioni hanno raggiunto un elevato grado di sviluppo, disponendo di un vasto e dettagliato repertorio e di una propria materia medica. Ognuna di queste deve comunque essere considerata aperta a continui sviluppi ed approfondimenti.
Le essenze californiane
Alla fine degli anni settanta l'opera di Bach era poco conosciuta (solo tre libri erano stati pubblicati) ed ancora poco apprezzata. Nonostante ciò, nel 1979, un gruppo di ricercatori della California guidati da Richard Katz e Patricia Kaminsky, intraprese uno studio sulla flora californiana e delle limitrofe regioni nordamericane che li condusse ad individuare complessivamente 103 nuove essenze. A questi studiosi va riconosciuto il merito di avere in questo modo contribuito alla diffusione di questo approccio terapeutico
L'impegno di Katz e Kaminsky si spinse infatti fino alla fondazione di una associazione, la Flower Essence Society (FES), i cui intenti sono favorire l'uso delle essenze floreali come catalizzatori di salute e di crescita; condividere le informazioni acquisite con gli operatori, i ricercatori e le altre persone interessate al loro utilizzo; fornire un punto di incontro per coloro che sono interessati a trovare nuove applicazioni alle intuizioni di Bach, che l'associazione riconosce ed accetta; sostenere la ricerca scientifica per la preparazione di nuove essenze e per la sperimentazione di nuovi modi di usarle.
Le essenze della FES sono ormai note in tutto il mondo come "fiori californiani" o Flower Essence Society Quintessentials, il cui repertorio è uno dei più ampi oggi disponibili per una singola collezione. Il termine Quintessentials è un chiaro riferimento alla tradizione alchemica, secondo cui i rimedi sarebbero prodotti dall'azione combinata dei quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco) più un quinto, rappresentato dalla coscienza dell'uomo, oggetto di questa "terapia dell'anima". I rimedi sono preparati secondo il metodo di Bach con i fiori originari di un vasto e ricco territorio ai piedi della Sierra Nevada, dove sorge il quartier generale della società.
Il repertorio completo comprende 103 rimedi floreali suddivisi in 5 kit, un kit supplementare di essenze sperimentali, alcuni oli di derivazione floreale ed una crema Self-Heal. Una fitta rete di collaboratori internazionali si presta a collaudare i nuovi rimedi secondo un preciso programma di ricerca che li ha fatti conoscere in tutto il mondo, rendendoli i più noti, studiati e sperimentati dopo i fiori di Bach.
Questa collezione è nata come integrazione dei rimedi di Bach e viene usata nello stesso modo e spesso impiegata in sinergia, come la FES stessa consiglia. L'assunzione dei rimedi deve preferibilmente avvenire al risveglio o prima di coricarsi, nei momenti di riposo o prima dei pasti. La posologia standard è di quattro volte al giorno, ma può essere aumentata al bisogno o ridotta a due per i bambini. L'uso esterno delle essenze, efficace come quello interno, può essere condotto impiegando come base una crema neutra o la crema di Self-Heal e facendo applicazioni sulla parte interessata o, in modo più mirato, sui punti di agopuntura. Una applicazione sulla parte interna dei polsi permette di applicare la crema e di assumere i rimedi senza togliere i vestiti o assumere le gocce per via orale.
Le principali indicazioni dei fiori californiani sono: stress, traumi emotivi, squilibri emotivi, molti problemi connessi alle relazioni interpersonali, tristezza e sfiducia in sé stessi, problemi della sfera sessuale, aspetti interiori legati alla spiritualità.
Le essenze dell'Arizona
Cinthia Athina Kemp Scherer ha creato, a partire dagli inizi degli anni Ottanta, la collezione Desert Alchemy Flower Essences, ottenuta da alcuni fiori spontanei delle aree semidesertiche dell'Arizona. Per la maggior parte si tratta di fiori di cactus del deserto di Sonora, fiori di alcuni alberi ed altri generi di flora selvatica. Tutte le piante dai cui fiori vengono estratte le essenze sono abituate a vivere in condizioni estreme, sopportando temperature altissime e lunghi periodi di siccità.
Per sopravvivere hanno sviluppato strategie straordinarie, fiorendo di notte, ricercando l'acqua nelle profondità del terreno grazie a lunghissime radici e difendendosi dall'ambiente con spine. L'idea che la grande forza vitale interiore di queste piante possa in qualche modo essere trasferita nell'organismo umano ed impiegata come stimolo positivo ha ispirato la realizzazione di essenze tratte dai loro fiori.
Anche le essenze prodotte dalla Desert Alchemy sono raggruppate in kit, i cui principali sono il Cactus & Company Kit 1,2 e 3 e l'Applied Physiology Kit. Molti rimedi sono miscelati per formare un gran numero di formule composite e molti sono ancora in fase di studio.
Gli stati emotivi per i quali queste essenze risultano particolarmente indicate sono gli squilibri emotivi dovuti alle relazioni interpersonali, la sfiducia in sé stessi, l'eccessiva razionalità, l'incapacità di controllare le situazioni o di accettare le novità, la schiavitù dei pregiudizi e delle abitudini.
Le essenze australiane
Anche note sotto il nome di Living Essences of Australia, queste essenze sono state repertorizzate a partire dal 1977 da Vasudeva Barnao, affiancato dal 1983 dalla moglie Kadambii. I due coniugi sono anche i fondatori della Australian Flower Essence Academy, che organizza anche corsi di specializzazione. La maggior parte di queste essenze provengono da fiori caratteristici delle regioni sud occidentali dell'Australia, ricchissime di flora selvatica. Il kit completo è costituito da 84 essenze, ma sono disponibili molti kit specifici che raggruppano le essenze in base alle problematiche che sono in grado di risolvere.
Una serie di combinazioni possono essere impiegate per fare bagni: General Stress, Children, Couples, General Energy Combination, Babies. Altre combinazioni possono essere vaporizzate nell'ambiente: Bed Spray, Personal Spray, Family Room Spray, Work Spray. I Barnao cercano di fondere nei loro prodotti i principi guida della floriterapia di Bach e le tradizioni millenarie degli aborigeni australiani. Il popolo dei Nyoongah, per esempio, utilizza fin dalla notte dei tempi medicamenti simili agli attuali rimedi floreali. Il metodo impiegato per la produzione di alcune delle Living Essences of Australia è infatti differente da quello tradizionale: durante una intervista, Vasueda Barnao ha rivelato che è possibile preparare le essenze dal fiore vivo, senza che vi sia diluizione e scambio di materia tra l'acqua e il fiore, ma soltanto trasferimento di "vibrazioni energetiche".
Questa scuola australiana presenta una caratteristica innovativa di integrazione tra floriterapia ed agopuntura. Nelle Floral Acu Maps vengono presentate le corrispondenze tra le essenze e i punti di agopuntura. La tecnica, usata anche in altre scuole, consiste nell'applicare le essenze sui punti e si rivela particolarmente efficace per i disturbi da stress, sindrome premestruale e fenomeni di dipendenza.
Le essenze floreali australiane di questa collezione si sono rivelate particolarmente efficaci nella terapia del dolore: sembra che le statistiche confermino che alcuni rimedi funzionino bene quanto la morfina, senza però presentarne gli effetti collaterali. Le altre indicazioni principali sono la cura delle conseguenze dei traumi a lungo termine e i problemi derivanti dai rapporti interpersonali, grazie all'azione rilassante e stimolante verso l'apertura sociale tipica di molti rimedi.
Essenze specifiche sono indicate anche per la frustrazione, l'insensibilità, la superbia o il complesso di inferiorità. Trovano una loro soluzione anche alcuni problemi d'amore e dell'adolescenza. Le modalità di somministrazione seguono i canoni classici.
I fiori della prateria australiana, il bush, sono stati oggetto degli studi del naturopata australiano Ian White e della moglie Karen, che ne hanno tratto una collezione di essenze denominata Australian Bush Flower Essences. I 61 rimedi di cui è composta sono preparati con la flora spontanea di una delle zone più ricche di tutto il pianeta, secondo i principi della floriterapia e delle tradizioni locali ed impiegando il metodo di Bach.
Lo stesso White definisce le proprie essenze come "catalizzatori per risolvere stati emozionali negativi e per sviluppare abilità intuitive". Le indicazioni riguardano la crescita personale, la valorizzazione delle potenzialità personali, la tristezza, la debolezza, lo stress, i problemi di sfiducia ed interpersonali. Indicazioni specifiche sono i problemi connessi alla sessualità ed alla capacità di concentrazione e meditazione. Per la scelta dell'essenza appropriata, egli consiglia l'indagine kinesiologica del Touch For Health sorretta dall'intuizione personale, "a gut feeling", e da un paziente lavoro di analisi.
I rimedi di questa collezione hanno un effetto più incisivo se assunti singolarmente, anche se sono disponibili rimedi composti da più essenze, fino a sei. Tutte le essenze sono indicate sia per uso interno che esterno e se ne consiglia l'assunzione di 7 gocce al mattino e 7 alla sera per un periodo di due settimane.
Le essenze francesi
La collezione degli Elixirs Deva è nata grazie all'opera ed alle ricerche del francese Philippe Deroide, iniziate nel 1986 ai piedi del massiccio di Vercors, sulle Alpi francesi. A Deroide si deve riconoscere il merito di avere organizzato nel 1990 a Parigi la prima conferenza internazionale di floriterapia.
Il repertorio di questa collezione è molto vasto, ma comprende rimedi condivisi con altre collezioni. Il nucleo centrale è rappresentato da 97 rimedi ottenuti per la maggior parte da fiori originari delle Alpi e da un piccolo numero di fiori selvatici di altre aree della terra, in comune con la collezione della FES. Altri 33 nuovi rimedi, aggiunti recentemente, sono in parte comuni alla collezione Australian Bush Flower Essences. I classici 38 rimedi di Bach compaiono nel repertorio, anche associati ad altre essenze specifiche per formare 7 formule composte, i Complexes Floraux Deva. La scuola francese si affida alla tradizione erboristica medievale e rinascimentale per la scelta dei fiori e dei rimedi. Il sottile rapporto che lega l'uomo alla natura ed ai fiori in particolare, individuato dalle cosiddette "segnature", viene spesso tramandato dalla tradizione e talvolta evidenziato da analogie rivelate dalla sensibilità popolare o del ricercatore stesso.
La preparazione degli Elixirs segue i canoni di Bach, con le differenze che il brandy impiegato presenta una gradazione inferiore e sono anche disponibili in soluzione di olio vegetale o linfa d'acero. Le applicazioni generali comprendono la paura, lo stress, la sfiducia, la debolezza emotiva e le
difficoltà nelle relazioni interpersonali. Alcuni rimedi di questa collezione sono particolarmente indicati per problemi connessi alla sfera sessuale ed alla gravidanza, mentre altri sono indicati per problemi che accompagnano scelte morali.
Le essenze indiane
Due medici indiani, Rupa e Atul Shah, dopo aver conosciuto, studiato ed apprezzato i fiori di Bach, vollero ricercare nella loro terra dei fiori da cui potere estrarre essenze altrettanto valide. La lussureggiante flora delle pendici dell'Himalaya ha prodotto così, per ora, 51 nuove essenze floreali, note con il nome di Aum Himalayan Sanjeevini Essences.
Altre 47 formulazioni composte completano la collezione. Il metodo di preparazione si discosta da quello originale e prevede l'introduzione del fiore intero in un'ampolla di vetro in cui si versa l'acqua del fiume sacro, il Gange. L'agente conservante è il brandy, ma esiste anche una preparazione non alcolica a base di miele.
Nelle indicazioni dei rimedi traspare l'influenza della religione e della cultura indiana, tanto che molte prescrizioni ne fanno esplicito riferimento. I campi generali d'azione sono quelli classici, mentre quelli specifici riguardano la scarsa sensibilità, la durezza verso il prossimo, la sessualità e i problemi religiosi.
Le essenze canadesi
Le Pacific Flower Essences derivano da fiori originari delle coste della British Columbia, in Canada, e devono la loro esistenza all'impegno di Sabrina Pettitt che, fin dai primi anni Ottanta, condusse studi sulla flora canadese. Una peculiarità di questa collezione è quella di ospitare anche alcune piante velenose, la cui pericolosità viene annullata dalla elevatissima diluizione con cui vengono preparate le essenze. Un'altra caratteristica è la presenza nel repertorio di essenze prodotte non solo con fiori, ma anche con piante e perfino con organismi marini. Il primo di questi fu Sand Dollar, appositamente studiato e prodotto per un grave caso di dermatosi.
Le essenze di questo tipo vengono ottenute con il metodo solito, ma con l'acqua dell'oceano anziché quella di fonte. Gli animali non vengono mai uccisi, ma vengono soltanto immersi in acqua di mare ed esposti alla luce del sole per un tempo sufficientemente lungo. Esiste perfino l'essenza di delfino, Delph, e di balena, Pilotwal. La collezione è suddivisa in sei kit di cui quattro floreali e due marini. Ai kit vengono periodicamente aggiunte nuove essenze, a seguito dell'evoluzione della ricerca e della sperimentazione. Molte essenze sono di recentissima scoperta e pertanto il repertorio è ancora essenziale e molto schematico.
I rimedi floreali possono essere usati singolarmente o in combinazioni (la Pettitt ha preparato un rimedio composto da ben 17 essenze!), mentre quelli marini dovrebbero essere assunti singolarmente. Essi vengono scelti mediante test kinesiologici, intuizione e consultazione del repertorio. Le indicazioni sono classiche: paura, traumi, stress, tristezza, sfiducia, socialità e frustrazione. I rimedi marini sono capaci di indurre trasformazioni interiori profonde, mentre quelli floreali hanno un effetto più blando.
Le essenze scozzesi
Qualche parola merita anche la collezione di Ellie Web, terapeuta scozzese, che a partire dagli anni Ottanta studiò e classificò molti fiori della regione scozzese del Galloway, ricchissima di flora ancora incontaminata. Gli Ellie Web Harebell Remedies sono complessivamente 88 e vengono preparati con cura artigianale seguendo il metodo di Bach.
Le principali indicazioni riguardano il senso di alienazione che assale chi, abituato alla campagna ed agli spazi aperti, è costretto a vivere nelle convulse aree urbane. Particolarmente efficaci per i problemi spirituali, trovano applicazione anche nei problemi più generali di stress, paura, relazioni sociali, isolamento, tristezza e vari squilibri emotivi.
Le essenze italiane
La storia dei rimedi floreali italiani inizia per caso nel 1990 quando un uomo d'affari del Nord-Est italiano, recandosi a trovare un'amica medico al primo congresso internazionale di Floriterapia in Francia, fu affascinato ed attratto da questo mondo. Passarono gli anni ed egli si appassionò sempre più, grazie anche all'appoggio di un amico terapeuta dedito alla medicina naturale.
Nel 1995 si trova sugli argini del fiume della sua città natale, affascinato dalla rigogliosa flora spontanea e pronto ad intraprendere il cammino di ricerca ed intuizione che lo porterà ad individuare gli 8 rimedi italiani.
La collezione comprende un rimedio particolare, Luce, che non è ottenuto da essenze floreali, ma è costituito da acqua di fonte "energizzata da un simbolo di guarigione" ritrovato in una pietra sepolta nei pressi di un luogo sacro. Gli altri sette rimedi, che citiamo per "patriottismo", sono Stella del mattino (essenza di erbe e fiori di campo), il Consolatore (erba medica), il rimedio della Felicità (malva), il Protettore (carota selvatica), il rimedio della Salute Spirituale (erigeron canadensis), il rimedio del Figliol Prodigo (rosa comune), il rimedio dell'Armonia (tiglio).
Le essenze italiane vengono presentate in confezioni già pronte all'uso, non devono essere ulteriormente diluite e possono essere combinate in proporzioni uguali. La posologia consigliata è di 4 gocce 4 volte al giorno per tre settimane, ma nei casi gravi o cronici si può arrivare fino a 4 gocce ogni ora o più. L'applicazione topica e la vaporizzazione negli ambienti è consigliata ed efficace.
Le caratteristiche principali di questi rimedi sono la capacità di ripristinare le energie, sia fisiche che psichiche, infondendo gioia, fiducia ed ottimismo. Le indicazioni di massima sono pertanto deperimento mentale e fisico, sofferenza per le avversità della vita, problemi spirituali.
Le essenze "da collezione"
Il ricercatore tedesco Andreas Korte ha sviluppato una serie di collezioni di essenze floreali davvero originale, preparate con fiori e piante provenienti da tutto il mondo e perfino con gemme e minerali. Il repertorio consta di 106 essenze, le Korte Phi Essenzen, suddivise in sei collezioni: una di piante originarie dell'Africa e delle isole Canarie, una di pregiatissime orchidee amazzoniche, una di piante della Germania, una di diverse specie di rose, una di piante dei deserti dell'Africa e dell'America del Sud, in prevalenza cactus, ed una di gemme e minerali.
Il metodo di preparazione delle essenze è particolare: i fiori e le piante non vengono mai recisi, ma sono posti a contatto dell'acqua di fonte contenuta in una metà di geode di quarzo esposto ai raggi solari. Questo sistema funge quasi da obbiettivo fotografico per concentrare i raggi del sole sulla pellicola, rappresentata dall'acqua, su cui lasciare "l'immagine dell'energia" del fiore. Il metodo è chiamato Kristallherstellungsmethode ed è stato sviluppato per preservare le specie, talvolta anche molto rare, impiegate per la preparazione delle essenze.
Le essenze sono definite dal Korte come "le vitamine dell'anima", in grado di integrare ed armonizzare il corpo e lo spirito. Le indicazioni specifiche sono quindi rivolte ai problemi spirituali, come l'incapacità di aprirsi all'amore. Molti rimedi sono proposti per i problemi di stress, paura, sfiducia ed effetti psicologici dei traumi.
Come tutti i rimedi floreali, anche questi possono essere impiegati per uso esterno o per nebulizzazione nell'ambiente. Alcuni di essi vengono per tale scopo proposti in crema ed esiste una combinazione, Auraspray, appositamente studiata per essere nebulizzata.
La ricerca del rimedio più idoneo dovrebbe essere condotta, secondo Korte, con metodi intuitivi, test di tensione muscolare, l'osservazione delle fotografie dei fiori e il test del polso secondo la tecnica kinesiologica.
Le essenze dell'Alaska
Steven Johnson, pompiere specializzato americano, conobbe i fiori di Bach nel 1980, nel tentativo di risolvere alcuni problemi di salute. Il risultato fu talmente incoraggiante che lo spinse ad approfondire l'argomento entrando in contatto con le pubblicazioni della Flower Essence Society della Sierra Nevada e ad appassionarsi di floriterapia. La possibilità di lavorare a contatto con la natura e in ambienti ricchi di flora spontanea fece "germogliare" l'idea ed il desiderio di regalare al mondo l'essenza dei fiori di quelle terre meravigliose. Nacque così nel 1984, a Homer, l'Alaskan Flower Essence Project, per coordinare la ricerca e la preparazione di nuove essenze floreali su tutto il territorio dell'Alaska.
L'Alaska è un paese immenso, con una densità di popolazione bassissima e condizioni climatiche rigidissime. Gran parte della zona centrale dello stato è occupata da una landa desertica semiarida, la tundra, con temperatura media di appena -4°C. Due fattori permettono a questa distesa inospitale di diventare in estate un tappeto fiorito: la presenza costante della luce solare ed il permafrost, un terreno permanentemente ghiacciato che fornisce allo strato fertile soprastante l'acqua necessaria alla vita vegetale.
Vaste foreste di conifere ricoprono le aree meno ostili. In un ambiente così difficile le piante devono sviluppare strategie di sopravvivenza straordinarie, stimolate da una energia particolare che nasconde proprietà curative non comuni. Nel corso dei dieci anni di ricerca occorsi per la preparazione delle essenze della collezione, Johnson ed i suoi collaboratori si sono impegnati per cercare di capire i rapporti esistenti tra i diversi ambienti nei quali i fiori crescono e le proprietà terapeutiche che racchiudono. Nascono così i tre kit di 72 essenze complessive che costituiscono la base della collezione:
Il Kit 1 è composto da 24 essenze ottenute da fiori originari della zona del lago Minchumina ai piedi del monte McKinley, nel cuore dello stato, e nel Fairbanks. Questa zona presenta un clima mutevole con sbalzi termici fortissimi e, nonostante ciò, è ricchissima di specie floreali. Le essenze di questi fiori ci aiutano a trasformare i nostri modelli fondamentali in senso positivo ed equilibrato. Le 24 essenze del Kit 2 derivano da fiori dell'area della Kachemak Bay e nelle zone nei pressi della
comunità di Bettles, nel nord del paese. L'escursione termica è qui ancora più forte, l'estate è di brevissima durata e venti gelidi sferzano i territori. Le specie vegetali si adattano accelerando il loro ciclo vitale e rimanendo nane, per sfruttare i pochi giorni di sole e per resistere al vento. Le essenze preparate con questi fiori sono dunque caratterizzate da una forza che spinge a liberarsi da ogni resistenza all'accettazione della vita, in ogni momento e situazione.
Il Kit 3 contiene ancora 24 essenze di fiori che vivono in habitat particolari e rari: sono essenze che agiscono su aspetti più sottili e spirituali della nostra vita. Dodici essenze di fiori verdi offrono sostegno per la liberazione dal dolore e dalla tensione repressi. Tre essenze sono preparate soltanto con il polline dei fiori, la parte che racchiude la più elevata concentrazione del principio attivo "energetico", che può aiutare ad eliminare le resistenze interiori ed elevare lo spirito.
Le tre essenze preparate da fiori di piante carnivore, dotate di grande capacità di adattamento, aiutano a superare le limitazioni mentali ed emotive. Infine le sei essenze ambientali, preparate "con un processo di sintonizzazione, accordo co-creativo e solarizzazione", combinano in modo unico gli elementi aria, terra, fuoco, acqua con altre energie celesti che si manifestano nei ghiacciai, nei temporali, nelle luci del nord e nel sole di mezzanotte. Queste essenze hanno un'azione fortemente catalizzatrice e rivitalizzante e sono quindi indicate nei casi di mancata risposta ad altre terapie o interventi di tipo ricostituente. Esse possono essere proficuamente abbinate ai rimedi floreali ed ai nuovi elisir di gemme. La ricerca prosegue e la collezione è in continua evoluzione. Le modalità di assunzione sono quelle classiche.
Confronto tra le essenze dei diversi produttori
Le collezioni di essenze floreali nel mondo sono davvero tante e di alcune abbiamo descritto le caratteristiche principali. Molte essenze, ottenute dagli stessi fiori, si trovano in collezioni diverse e ci si aspetta che siano dei prodotti equivalenti. Spesso accade invece che si riscontrino notevoli differenze tra essenze derivate da una stessa specie vegetale, ma commercializzate da produttori diversi.
Con la medesima posologia possono riscontrarsi infatti tempi di reazione ed effetti diversi. Nella maggior parte dei casi questa differenza non è dovuta ad errori di produzione o scarso controllo di qualità. Si può anzi affermare che la responsabilità del produttore è ristretta ai casi di errori occasionali, dei quali peraltro non si ha letteratura. Queste differenze sono invece una caratteristica propria di queste essenze, per i motivi che vedremo. E' quindi necessario che ogni produttore sperimenti le proprie essenze e ne descriva nel repertorio le qualità salienti e le indicazioni principali.
Una causa di queste differenze è la soggettività di ciascun individuo vegetale. Ogni singolo fiore, per esempio, presenta caratteristiche fisiche che lo rendono unico e diverso da ogni altro nei particolari, anche se appartenente alla stessa specie. Non è quindi lecito pensare che anche le caratteristiche a livello energetico siano peculiari di ogni individuo, pur presentando caratteri di similitudine?
Il particolare terreno e habitat in cui il fiore nasce e cresce è un altro fattore che può generare differenze tra individui omonimi. E' facile capire che ambienti diversi con diverse opportunità di assorbimento di nutrienti dal terreno ed energia solare, ossigeno ed anidride carbonica dall'aria,
possano generare individui simili, ma sostanzialmente differenti a livello biochimico e, quindi, energetico.
Abbiamo infine visto che i metodi di preparazione delle essenze non sono sempre gli stessi per tutte le collezioni. Il diverso modo di trasferire l'energia del fiore all'acqua può essere responsabile di un diverso tipo di "informazione energetica" contenuta nell'essenza finale. In conclusione, ogni variabile soggettiva, ambientale o di produzione può produrre differenze in essenze derivanti dallo stesso tipo di fiore. Si ribadisce quindi la necessità di disporre sempre di un dettagliato repertorio specifico, la cui specificità deve essere garantita da ricerche condotte da ogni singolo produttore.
Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista l'Erborista