TEST  di  LUSCHER

 

Test di Luscher

E’ un metodo diagnostico psicovegetativo. Metodo diretto, veloce e preciso per conoscere direttamente il linguaggio psichico e le sue tonalità emotive ed affettive più reali e così pure la realtà psicosomatica, a differenza  della verbalizzazione che ha difficoltà a sondare la psiche ed il mondo interiore, in quanto c’è l’intervento del controllo cosciente e la limitatezza dell’espressività verbale, anche se il linguaggio è corretto ed appropriato.

Si può dire che le emozioni colorano la nostra vita e ne siamo colorati, con una corrispondenza che potremo definire universale. I colori parlano il linguaggio delle emozioni perché sono le nostre emozioni, la vita rosa ne è un esempio. L'utilità di ''leggere'' le emozioni con le referenze corrispondenti dei colori è così non solo precisa ma perfettamente ''risonante'' al colore stesso.

Nel  test quindi si possono leggere le emozioni che altrimenti sarebbero troppo celate e inconsce da riconoscere, per guidarci in una lettura trasparente e precisa.

 I colori invece, parlano lo stesso linguaggio delle emozioni e permettono di arrivare ad una comprensione più profonda delle emozioni  stesse e delle sensazioni. Da un lato le diverse sfumature cromatiche ci offrono una gamma numerosissima di combinazioni per rappresentare le emozioni nella loro complessità. Dall’altro lato, con i colori, si può arrivare anche alle emozioni represse e inconsce, negate dalla persona ma pur sempre presenti e che, agendo al di là della consapevolezza, sono poi causa di problemi emozionali o si manifestano attraverso disturbi  psicosomatici.

E’ un test oggettivo, in quanto non c’è limitazione di razza o di cultura, né di sesso o età!

Le potenzialità insite nei colori sono state utilizzate dal Prof. Lüscher che, attraverso la selezione sperimentale di tonalità basate su costrutti psicologici e attraverso l’applicazione di un metodo rigoroso per la lettura delle scelte cromatiche, ha potuto creare uno strumento oggettivo di diagnosi psicologica.

È nel 1947 che Max Lüscher, ancora ventitreenne, presenta per la prima volta il suo Test dei colori al Congresso internazionale di psicologia di Losanna. E da subito è un successo che rapidamente si diffonde in tutto il mondo, dall’Europa all’America e all’Australia: lezioni tenute in decine di Università, libri venduti in milioni di copie e rimasti bestseller per anni negli USA e per molti mesi in numerosi paesi, “Il Test dei colori” (un estratto del Test originale) tradotto in 31 lingue ...

Da allora sono passati più di 60 anni ed è stato ampiamente dimostrato che, con il metodo Lüscher, i colori possono essere utilizzati come strumento di misura oggettivo dello stato psicovegetativo individuale.

Il test dei colori permette di misurare in maniera corretta lo stato psichico e fisiologico della persona, perché ogni colore dà luogo contemporaneamente ad una percezione oggettiva e ad una valutazione soggettiva.

I colori hanno un’influenza sul sistema autonomo, nella fattispecie, il rosso ed il giallo stimolano la parte ortosimpatica del sistema nervoso autonomo, mentre blu e verde agiscono sulla parte parasimpatica del sistema nervoso autonomo.

 Attraverso i colori si conosce il linguaggio delle emozioni . Ogni colore ha un significato oggettivo  che non si modifica neanche in base all’etnia del soggetto, ma è attraverso la valutazione soggettiva compiuta dalla persona a cui viene somministrato il test , che si comprende quale valore  hanno quei significati e quelle tematiche per la persona. E’ quindi la posizione in cui ogni colore viene scelto, a determinare quale sfumatura assumerà il significato oggettivo proprio di quella tonalità,  nel determinare ciò che emergerà dalla refertazione del test.

Di fronte allo stesso colore, una persona lo troverà gradevole, un’altra potrà trovarlo sgradevole.

L’attrazione o la repulsione che ognuno di noi mostra soggettivamente di fronte ai colori, è una reazione fisiologica che avviene sulla base del proprio stato psicovegetativo: si percepisce come gradevole un colore che corrisponde a se stesso.

Se la lunghezza d’onda del colore è in sintonia con il nostro stato psicofisiologico diremo che il colore ci piace, se è in discordanza con lo stato psicofisiologico del nostro organismo, diremo che non ci piace.

La diagnostica dei colori misura direttamente e con 1040 criteri lo stato psicovegetativo e cioè senza utilizzare la deviazione verbale filtrata attraverso la coscienza.

E’ un sistema regolativo globale. Dalla diagnostica dei colori è pertanto possibile trarre direttamente la terapia psicologica e psicosomatica regolativa, oltre che l’utilizzo dei rimedi più consoni.

Fotografa in maniera completa ed esaustiva  i meccanismi più profondi, le aree a livello tensivo, le maschere comportamentali, le dinamiche poco conosciute, … offrendo notevoli informazioni che possono essere applicate in campi diversi.

E’ sicuramente un test facilmente somministrabile, di rapida esecuzione, che va a sondare la personalità del soggetto a cui lo si somministra.

Può essere applicato sia come aiuto a conoscersi meglio, sia in campo diagnostico, per impostare un lavoro terapeutico corretto, sia per valutare i punti di forza e i punti di debolezza,  le inclinazioni sul piano scolastico, sportivo, sociale, relazionale, lavorativo, professionale.